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La sveglia, il gregge e la ciabatta….

La sera era sopraggiunta quasi in fretta. Il vento gelido si sentiva fischiare fuori dalla finestra. Così come le auto verso casa. Fuori c’era freddo e la porta della stanza era socchiusa. Decisi di alzarmi per chiuderla meglio. Mi alzai. Chiusi la porta. Tornai indietro. Mi misi nuovamente a letto. Tirai le coperte e poggiai la testa sul cuscino. Avevo sonno. Ed ero stanco.

Ma come quelle cose inspiegabili, iniziai a sentire il “tic tac” della sveglia. Il rumore costante del tempo che avanza. Per quale ragione oscura il ticchettio si sente solo a tratti? Nel procedere con i miei riti quotidiani sembra che attorno nulla muti o prosegua.

Ma la sveglia…con il suo ticchettio…c’è! Adesso c’è. Mentre iniziavo a cercare di prendere sono, il rumore si faceva a tratti più forte. Mi chiedo se ci sia sempre stata…eppure è li da mesi!….Azzardo anche da anni! Ed è come se ad un tratto scopri di avere la tua bella, simpatica e “rumorosa” sveglia in camera….Il rumore c’è…si sente (anche abbastanza forte). La decisione da prendere non è facile: Resto fermo sotto le coperte con il freddo fuori ed il calduccio dentro o mi alzo e butto la sveglia fuori dalla stanza?…Il dilemma prosegue per diversi minuti…Il ticchettio sembra incalzare la mia scelta…io penso che volevo solo andare a dormire….ma il rumore comincia ad essere veramente fastidioso. Rifletto sul fatto che mi sto prendendo una questione con la mia sveglia…che è lontana dal comodino e che stanotte ha deciso di fare sentire prepotentemente la sua presenza….Mi rassegno all’idea di dover prendere una decisione. Sebbene avessi sperato nella classica conta delle pecore…(ormai diventato gregge folto e popoloso)…devo necessariamente levare dalla testa il rumore della sveglia. La decisione è presa all’unanimità: io, il gregge ed, in lontananza anche il pastore (che gentilmente mi saluta con un cenno), abbiamo deciso di buttare la sveglia fuori dalla stanza. La decisione è presa. E come tale l’ordinanza di sfratto ha immediata esecuzione. Nulla di più facile. A passi brevi e sarà fuori dalla stanza. Pregusto la morbidezza del cuscino ed il calore delle coperte.

Con grande impegno, mentre fuori il vento si fa sentire, le auto vanno verso casa, e la porta è socchiusa, decido di alzarmi. Mi giro verso il comodino. Un gesto quasi immutato per generazioni d’un tratto lascia intravedere il più alto sfregio verso colui che vuole andare a dormire: l’accensione della lampada (o per usare un francesismo abat jour…che così suona più internazionale).

La mia amata abat jour non si accende. Inutile stare a girarci attorno… Sebbene non avessi chiesto mai nulla in cambio. Non adempie ai suoi doveri istituzionali. Ormai è una partita aperta. Il gregge comincia ad agitarsi. Maledette pecore! Mesi per contarle mentre saltano ed ora tentano la fuga. Il pastore comincia a farfugliare qualcosa che non capisco (non credo sia sardo)…ma ad ogni modo è incomprensibile. Nell’oscurità cerco le ciabatte. Dovevano essere ai piedi del letto…ma l’unica cosa che trovo sono solo i miei piedi “fuori” dal letto. In tutto questo marasma. Al buio. Il ticchettio sembra avvertire il mio disagio. Ed aumenta il rumore..E con il rumore sembrano aumentare anche i secondi. Prendono piede e corrono! Adesso tutto è un gran caos! Come i tergicristalli in funzione quando piove! Il traffico impazzisce…tu rimani ipnotizzato dai tergicristalli che neanche i Marines….fanno “destr…sinistr”…Recupero finalmente una ciabatta…inutile dire che indosso la ciabatta destra nel piede sinistro…Saltellando arrivo al mobile con la sveglia. Lo so..è buio. No ci vedo…ma posso sentirla!…La sento forte e….dove accidenti è? Tutto ad un tratto c’è silenzio. A metà tra il nulla, l’oblio ed l sonno..la sveglia non si sente più. Quel ticchettio che era così persistente…si è perso in mezzo al buio. La sera era sopraggiunta quasi in fretta. Il vento gelido si sentiva fischiare fuori dalla finestra. Così come le auto verso casa. Fuori c’era freddo e la porta della stanza era socchiusa…..ed io stavo bene sotto le coperte…mi chiedo che fine abbia fatto la sveglia. Non si sente. allungo la mano per cercarla…ma trovo solo un pezzo di stoffa…? Un pezzo di stoffa?..Ma se avevo lasciato tutto libero e pulito? Torna la luce e la abat jour  si accende. Per un attimo il bagliore mi acceca. Tra le mani trovo un pezzo di stoffa…è un cappello…da pastore! Giro lo sguardo rapidamente. Il ticchettio assieme alla sveglia non c’è più. Incredulo mi guardo attorno e non vedo nessuno. Spengo la luce. Chiudo gli occhi finalmente inizio ad addormentarmi. Il calduccio comincia a ristabilirsi, sono tranquillo. Vedo la campagna, il gregge è di nuovo calmo ed è tornato a su posto….Da lontano rivedo le colline ed il cielo azzurro…ma un riflesso mi abbaglia. Cerco di sforzarmi meglio e…il pastore si è fregato la sveglia!!!….