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Quasi tutto scorre

Siamo complessi. Sebbene cerchiamo di semplificarci e nel nostro ordine mentale cerchiamo rifugi che prima o poi, svaniscono. Siamo complessi…forse perchè composti da miliardi di cellule….(mettile d’accordo!).

Complesso è l’uomo, la nostra coscienza e nel guazzabuglio della nostra vita quotidiana, basta un attimo, per smarrire ogni certezza, ogni simbolo, ogni anima. Ci costruiamo infrastrutture mentali, nella vana speranza di ordinare all’esterno ciò che vorremmo ordinare dentro di noi. Quante parole gettate al vento, quanti sguardi fugaci che poi son tornati indietro.

πάντα ῥεῖ «tutto scorre». Tutto scorre ma non scivola. Magari ne fossi capace. Così. Come un battito d’ali. Senza sosta mi giro e rigiro. Cerco vanamente di trovare un ordine ma non lo trovo.

Ukiyo-e (pittura della vita che passa, del mondo fluttuante). Tutto passa inesorabilmente e mi chiedo cosa resta. Dei giorni. Delle ore. Delle arrabbiature. Cominci così a scavare. Nel buio. Nella notte. Entrambe sono ottime compagne di indagine.

Il viaggio dentro di noi è un viaggio pericoloso. Avverti qualcosa. Ma non sai mai cosa troverai. Se ti piacerà ciò che troverai. Ma è inevitabile. Prima o poi riemergeranno le voci della solitudine. Della notte.

πάντα ῥεῖ «tutto scorre». Eppure so che non è così. Sedimentano le ire dell’animo. Rifugio dalla tentazione di gridare. E con essa le mie speranze. Accese come lampi nella notte. Ma come i lampi anch’esse cadono per terra.